Che le terapie brevi siano efficaci per la risoluzione di problematiche di natura umana e disagi psicologici è cosa ormai nota.

Ansia, panico, depressione, sono solo alcuni degli ambiti di intervento in cui le terapie brevi si sono rivelate estremamente efficaci. Grazie alla capacità di agire nel presente e alla flessibilità con cui propone soluzioni, partendo da quelle che non hanno funzionato, le terapie brevi  orientano il paziente verso l’estinzione dei sintomi.

L’Approccio Breve, come insegnano i docenti di ICNOS – Istituto per la ricerca e la formazione nelle terapie brevi, non è solo un modello teorico e operativo decisamente efficace per la soluzione in tempi brevi di problemi clinici (individuali, di coppia o familiari). Esso è anche applicabile a contesti interpersonali differenti, come quelli sociali, educativi, sportivi e aziendali.

Quello che vi proponiamo in questo articolo è una riflessione su i vantaggi che le terapie brevi generano in contesti diversi da quelli prettamente clinici.

Prendiamo ad esempio il nostro attuale Sistema Sanitario. Nello specifico, soffermiamoci su i Servizi di Salute Mentale e su quelli deputati alla presa in carico dei pazienti mediante counseling psicologico e psicoterapia.

 

Quali sono le problematiche più comuni?

Se il Paese in cui vivete è lo stesso in cui vivo io, sono certa che tra le vostre risposte ci saranno: liste d’attesa troppo lunghe, costi in aumento, risorse umane e professionali in deficit, interventi tardivi con conseguente peggioramento della condizione di salute del paziente, aumento della richiesta di interventi ed in tempi rapidi.

Se da una parte la crisi economica che ha investito l’Italia ed il resto del mondo ha accentuato le criticità del sistema sanitario dall’altra ha stimolato sempre di più la ricerca di metodi alternativi per ottimizzare le risorse di cui il sistema dispone al fine rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni delle persone, della società e dei servizi deputati ad accoglierli.

Inoltre, se si pensa all’impatto che la crisi economica, a partire dal 2008, ha avuto sulla qualità del benessere delle persone, in particolare sulla salute mentale, ci si rende conto  di quanto profonde  siano le modificazioni che il singolo vive in relazione ai propri bisogni e rispetto al ricorso ai servizi sanitari.

Alcune ricerche mostrano infatti un’evidente associazione tra condizioni socio-economiche svantaggiate e peggioramento della salute mentale. Questo rappresenta un punto di partenza fondamentale per spiegare l’aumento dell’accesso ai servizi sanitari e di salute mentale verificatosi negli ultimi tempi.

 

Terapie brevi: una risposta alla sanità moderna

Le terapie brevi rappresentano ad oggi una valida soluzione per far fronte alla complessità di un sistema sanitario, quale quello del nostro Paese, che rischia, a causa delle sue innumerevoli criticità e contraddizioni, di perdere di vista tanto l’efficienza quanto l’efficacia dei propri interventi.

Vediamo di seguito qualche evidenza a riguardo:

  • Un intervento di terapia breve riduce le liste d’attesa. Le persone risolvono i propri nodi in pochi incontri e ciò garantisce l’accesso ai servizi di salute mentale ad un numero maggiore di utenti. Questo aspetto acquisisce valore tanto nell’ottica della prevenzione quanto in quella dell’intervento. La velocità dell’accesso ai servizi, infatti, riduce la possibilità che si verifichi un peggioramento della condizione di salute mentale nella persona.
  • Un intervento di terapia breve riduce i costi. Meno sedute affronta il paziente minori saranno i costi affrontati dal sistema sanitario che potrà destinare quei fondi al soddisfacimento dei bisogni di salute di altri utenti.
  • Un intervento di terapia breve è focalizzato ovvero agisce sui bisogni impellenti e prioritari della persona. Ciò avviene attraverso soluzioni su misura, eliminando e/o riducendo drasticamente il sintomo e delegando, se il paziente lo desidera, ad altri centri/comunità/servizi privati un’analisi profonda che vada alla ricerca delle cause di un dato malessere.
  • Meno sedute più professionisti! Un intervento di terapia breve, in virtù della sua azione rapida, garantisce una maggiore disponibilità di professionisti nei contesti sanitari che, quindi, possono far fronte alle richieste di accesso ai servizi in costante aumento.

 

Conclusioni

Sebbene questo articolo rappresenti solo uno spunto di riflessione, possiamo concludere che le terapie brevi rappresentano un modo semplice di far fronte a problematiche complesse come quelle tipicamente riscontrate nei contesti socio- sanitari. Un cambio di prospettiva in tal senso da parte dei servizi di salute mentale che fanno capo al sistema sanitario nazionale del nostro paese permetterebbe di sanare alcune falle che generano un dispendio smisurato di risorse (già carenti) ma anche, e soprattutto, di far fronte in maniera adeguata ai bisogni degli utenti.

 

Bibliografia
  • Nardone, G. Waztlawick, P. (1990) L’arte del cambiamento – Manuale di terapia strategica e ipnoterapia senza trance, Ponte alle Grazie Editore.
  • Petrelli et al. International Journal for Equity in health. The variation in the health status of immigrants and italians during the global crisis and the role of socio economic factors, (2017), 16:98.
  • De Ros, T. Cannistrà, F. (2016). Il ruolo della Terapia a Seduta Singola nella riduzione delle liste d’attesa. http://www.terapiasedutasingola.it/2016/10/il-ruolo-della-terapia-a-seduta-singola-nella-riduzione-delle-liste-di-attesa/