Negli ultimi anni i blog che si occupano di benessere stanno evidenziando una crescita della terapia on line come metodologia adottata dai clinici nella pratica quotidiana.

 

Terapia on line tra passato e presente

Se la diffusione della terapia on line è relativa ai giorni nostri, almeno nel nostro Paese, la terapia a distanza è già stata sperimentata come pratica clinica efficace in passato.

Stiamo parlando di Freud il quale soleva mantenere corrispondenze, attraverso delle lettere, con alcuni dei suoi pazienti poiché sperava che queste potessero rivelarsi clinicamente utili.

Vero è che oggi pensare di scrivere lettere ha un sapore antico e che, piuttosto, preferiremmo utilizzare comode e rapide e-mail.

Vero è anche che la maggior parte delle persone quando pensa alla terapia on line, immagina qualcosa di innovativo e rapido. Noi aggiungeremmo anche adattabile a contesti e problematiche per le quali è necessario adottare un mind set strategico vale a dire, come insegnano i docenti di ICNOS – Istituto per la ricerca e la formazione nelle terapie brevi, un’impostazione operativa che aiuti il clinico ad approcciarsi mentalmente alla possibilità di svolgere una consulenza on line.

Per dirla con una citazione di M. Hoyt, autore di diversi studi sull’utilizzo della TSS- Terapia a seduta singola- nella pratica clinica,  “Il modo in cui guardi influenza ciò che vedi, e ciò che vedi influenza ciò che fai”.

 

Chi ne fa richiesta?

Studi e ricerche dimostrano l’efficacia della terapia telematica non solo con i più comuni disturbi mentali, come la depressione e l’ansia, ma anche con problematiche più complesse come i disturbi bipolari, psicotici e le tendenze suicidarie.

Si tratta spesso di richieste basate sulla eliminazione di un sintomo specifico e non sull’analisi del profondo. Un motivo in più, quest’ultimo, per associare alla terapia on line un intervento breve e focalizzato sul problema.

Gli utenti che fanno maggiormente richiesta di terapia on line sono quelli che risiedono, per un periodo più o meno definitivo di tempo, all’estero. Le ragioni che spingono i nostri concittadini a richiedere un supporto on line sono legate alla necessità di fare terapia in lingua madre (condizione che tende ad agevolare l’espressione di sé e la costruzione di un’ alleanza terapeutica) ma anche alla possibilità di essere seguiti dallo stesso specialista soprattutto se l’utente in questione viaggia di frequente.

Inoltre, il target di utenti che si approccia alla terapia on line è costituito da giovani ma è una valida soluzione anche per quelle persone con scarso tempo libero, che abitano in zone isolate e mal collegate ai centri urbani, portatori di gravi problematiche fisiche e/o psicologici, etc.

 

Adattarsi al cambiamento

Che le persone scelgano o meno di intraprendere un percorso terapeutico tramite internet dipende dalle preferenze del paziente e dalle sue necessità. Internet rappresenta un mezzo di comunicazione e la terapia on line una modalità per realizzare un trattamento psicologico.

Al terapeuta che si approccia a questa “nuova” pratica clinica, viene chiesta la capacità di adattarsi ad un cambiamento che è anche di tipo strutturale e non solo legato a nuovi bisogni emergenti.

Il setting, per esempio, nella terapia on line si configura come un’idea totalmente nuova. E’ infatti uno spazio virtuale che stravolge l’immaginario collettivo dello psicologo e del paziente seduti in poltrona l’uno di fronte all’altro, per non parlare di chi ancora è legato all’idea del lettino.

“Il cambiamento e la cura possono passare anche attraverso setting non convenzionali” sostiene Castaldi. E questo è assolutamente vero. Basti pensare agli psicologi che lavorano in emergenza o nelle comunità, luoghi dove i tempi e gli spazi della terapia non hanno sempre un contorno definito ma sono comunque efficaci per la realizzazione di un cambiamento nella persona che abbiamo di fronte.

 

Bibliografia

  • D’Alia, P. (2017). Terapia on line. Stiamo correndo troppo?  http://www.pierpaolodalia.it/conoscere-la-psicoterapia/terapia-line-stiamo-correndo/
  • Mazzuchelli, L. (2012) . Verso una psicoterapia on line – yes we can! http://www.psicologo-milano.it/newblog/psicoterapia-online-castaldi/
  • Offredi, A. (2012). Psicoterapia on line: una nuova modalità di supporto. Intervista al prof. Pim Cuijpers.  http://www.stateofmind.it/2012/11/psicoterapia-online-prof-pim-cuijpers/