La patofobia (o nosofobia), è una condizione psicologica descritta per la prima volta a metà del secolo scorso come una forma particolare di paura delle malattie (Ryle,1948; Bianchi, 1971). Forma di Ipocondria “asintomatica” poiché chi ne soffre non è generalmente terrorizzato da particolari sintomi somatici quanto piuttosto dall’idea di poter contrarre una malattia specifica. Nel soggetto patofobico vi è una persistente paura, eccessiva ed irrazionale, per la propria salute.
Quali sono allora le differenze tra ipocondria e patofobia?
Nell’ipocondria si ha la convinzione o il dubbio, irrazionale, di essere già malati sulla base dei sintomi che si avvertono “qualcosa nel corpo che non va” mandando in “Tilt” il soggetto.
Nella patofobia si vive nel terrore di potersi ammalare di una malattia specifica e si ci concentra su un solo organo bersaglio. La paura è quasi sempre stabile e definita. Il soggetto patofobico attiva così comportamenti di evitamento (caratteristica principale delle fobie).
Un’altra differenza tra un soggetto ipocondriaco ed un patofobico risiede nel rapporto con gli esami diagnostici, mentre il primo ha generalmente un bisogno continuo di fare controlli, talvolta in modo compulsivo, l’altro generalmente ha paura di fare esami, test, prelievi, e se può li rimanda.
Evitamenti messi in atto dal patofobico
“Ho così tanta paura delle malattie, da non riuscire nemmeno a guardale in faccia”
Evitamento di luoghi sanitari come ospedali, ambulatori: il soggetto patofobico evita tali contesti per scongiurare il pericolo di contrarre virus.
Evita la stretta di mano con altre persone o più in generale il contatto fisico, per evitare la trasmissione di germi.
Evita contatti sessuali o uso di bagni pubblici per la paura di contrarre malattie veneree.
Tali evitamenti portano alla compromissione della vita sociale, relazionale ed intima delle persone con patofobia.
“Cercare di pensare è già pensare”: alcuni dei comportamenti che mantengono la fobia
Cercare di reprimere i sintomi: più si cerca di allontanare la sintomatologia più essa in maniera prepotente rimane.
Chiedere rassicurazioni e parlare del problema con chiunque: più se ne parla più il problema viene mantenuto
Ricerche su internet: costanti tentativi di trovare una “diagnosi” o risposte, aumentano cosi nel patofobico la paura della malattia.
La terapia strategica per la patofobia: Logiche di intervento
La terapia breve strategica mira ad identificare le risorse interne del cliente ed all’individuazione delle soluzioni pratiche migliori, attraverso stratagemmi terapeutici, tecniche, prescrizioni e ristrutturazioni secondo la situazione clinica del paziente.
- Ripristinare un contatto diretto con il proprio corpo e con le proprie sensazioni
- Interrompere la ricerca diagnostica e la rassicurazione medica
- Ripristinare la socializzazione e migliorare lo stile di vita
- Interrompere gli evitamenti e precauzioni
- Bloccare le tentate soluzioni disfunzionali
Tali strategie permetto alla persona non solo di riacquisire benessere emotivo e psicologico ma di riprendere in mano tutti gli aspetti di vita quotidiana interessati dalla paura.
Bibliografia
G. Nardone (2018). Paura delle malattie, Psicoterapia Breve strategica dell’ipocondria, Ponte alle grazie.