Negli ultimi anni, nel mondo e in Italia si registra un peggioramento della salute mentale degli adolescenti con un aumento delle richieste di consulenze psicologiche e psichiatriche, in particolare dal periodo della pandemia. Ancora di più quindi vi è la necessità di interventi tempestivi, mirati ed efficaci nell’affrontare sintomatologia e crisi adolescenziali.
Per questo motivo è sempre più evidente la necessità di poter usufruire di servizi e trattamenti in grado di intervenire in maniera efficace, ma anche efficiente.
Le terapie brevi possono essere una risposta adeguata a queste richieste, rappresentando un ottimo strumento di cura e prevenzione in età adolescenziale, grazie alle loro caratteristiche di immediatezza, adattabilità, efficacia ed efficienza.
L’adolescente e i contesti di intervento
Gli approcci di terapia breve, dalla terapia strategica alla terapia breve centrata sulla soluzione fino alla terapia a seduta singola, hanno in comune il focus sulle risorse dell’individuo. Parte sostanziale di questo tipo di approcci è la ricerca, la valorizzazione e l’eventuale sblocco delle risorse interne.
In tal senso lo psicoterapeuta incoraggia un approccio attivo e responsabile verso il cambiamento, restituendo all’adolescente il ruolo di “esperto” della propria vita, piuttosto che sostituirsi ad esso. Mettendo la persona al centro, nelle terapie brevi ciascun intervento può essere adattato alle peculiarità e l’individualità del singolo adolescente.
La terapia breve può essere applicata inoltre a una varietà di contesti, tra cui il contesto familiare, quello scolastico e il contesto clinico, offrendo strumenti efficaci per affrontare una vasta gamma di situazioni.
Nel contesto familiare, ad esempio, la terapia breve può essere utilizzata per risolvere conflitti tra genitori e figli.
Nell’ambito scolastico, può essere utilizzata per supportare gli studenti con interventi di consulenza sia individuali che di gruppo.
In aggiunta, nel contesto familiare e scolastico, la terapia breve può essere impiegata come terapia indiretta.
In questo caso i destinatari diretti dell’intervento possono essere genitori, insegnanti, presidi ecc, ma lo scopo è di migliorare la saluta e il benessere del/degli adolescente/i. La terapia indiretta con gli adolescenti può fornire strumenti pratici e comunicativi ai caregiver, che saranno a loro volta in grado di migliorare la relazione con e tra gli adolescenti.
Efficacia ed efficienza
Diversi studi mostrano l’efficacia delle terapie brevi interventi con gli adolescenti.
Una review sulla terapia breve centrata sulla soluzione (Kim e Franklin, 2009), ad esempio, mostra infatti la potenzialità dell’efficacia di questo approccio su bambini e adolescenti in relazione a diversi aspetti. Il contesto di applicazione preso in considerazione dagli autori è quello scolastico e i risultati mostrano, tra gli altri, una riduzione di intensità delle emozioni negative, dei problemi di condotta e un miglioramento del profitto scolastico.
Ulteriori studi inoltre supportano l’efficacia delle terapie brevi con adolescenti per numerose problematiche e sintomatologia. Tra queste: ansia, depressione, disturbi alimentari, riduzione dei conflitti familiari ecc..
È importante tenere conto che l’adolescenza è una fase evolutiva delicata. Caratterizzata da costanti mutamenti fisici, emotivi e sociali, è una fase in cui i giovani possono sperimentare diversi disagi, che rischiano di evolvere in veri e propri disturbi psicologici clinicamente significativi e che rischiano di cronicizzarsi, mantenendosi anche in età adulta. Allo stesso tempo, la dinamicità dello sviluppo e i cambiamenti costanti e repentini in questa fascia d’età vanno presi in considerazione dal clinico e richiedono attenzione rispetto al rischio di drop out e una buona dose di flessibilità.
Le terapie brevi, si caratterizzano solitamente per una frequenza e numero di sedute inferiore alle terapie a lungo termine. In questo modo è possibile accorciare le liste d’attesa, ovvero il tempo che intercorre tra la richiesta di aiuto e l’effettivo intervento. Di conseguenza, un maggior numero di adolescenti può ricevere le cure necessarie e in minor tempo. La natura focalizzata e la centralità della persona, oltre la natura breve, si adattano bene ai cambiamenti e alle necessità tipiche della fase adolescenziale.
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Riferimenti bibliografici:
Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola. Giunti, Firenze.
Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2020). Terapia Breve centrata sulla soluzione. EPC Editore, Roma.
Kim, J. S., & Franklin, C. (2009). Solution-focused brief therapy in schools: A review of the outcome literature. Children and Youth Services Review, 31(4), 464-470.