Cos’è il Burnout?

La sindrome da Burnout può riguardare sia lavoratori che studenti ed è caratterizzata da esaurimento emotivo, distacco e ridotta realizzazione professionale/accademica e può compromettere gravemente il benessere e la produttività di chi ne è colpito.

Tipico di tale sindrome è un pensiero prevalentemente pessimistico caratterizzato da:

  • sopraffazione, affaticamento e mancanza di energia per una routine con scadenze, esami, progetti ed e-mail inesauribili (“Non vedo risultati per tutto il lavoro che faccio”);
  • sentimenti d’impotenza, frustrazione e costrizione come il sentirsi intrappolati in una routine che si vorrebbe cambiare o l’incapacità di staccare anche quando si è in vacanza o a casa dopo il turno di lavoro o dopo una sessione di studio (“Non so come uscirne”, “Non importa quanto mi sforzi, non cambierà mai nulla”);
  • perdita di soddisfazione, interesse, motivazione e del senso di realizzazione riguardo le proprie attività professionali/accademiche (“Non ho più energia”, “Non sono più coinvolto in ciò che faccio”);
  • disconnessione nei confronti delle proprie attività, dei colleghi e dei propri compiti, da sé, dalle proprie emozioni, dagli altri, dal mondo (“Non mi interessa più nulla”);
  • senso di solitudine e isolamento rispetto ai colleghi e ai superiori o docenti che si è convinti non riconoscano mai il proprio impegno ( “Nessuno apprezza e dà valore al mio lavoro/studio”);
  • fuga dalle responsabilità a causa dell’eccessivo carico di lavoro (“Mi spaventa pensare di dover fare questo per altri cinque/dieci anni” “È davvero questo quello che voglio fare nella vita?”).

 

Le psicotrappole e il rischio di Burnout

Il Burnout deriva da fattori complessi di natura personale, organizzativa e familiare, ma ce ne sono alcuni che possono favorire il rischio di Burnout. Nardone, fondatore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, individua ad esempio alcune “psicotrappole”:

  • Psicotrappola delle aspettative: Le persone con ideali rigidi e valori morali consolidati possono reagire negativamente a comportamenti diversi o a situazioni che non corrispondono alle proprie aspettative, rischiando scoraggiamento e sintomi depressivi. È fondamentale adottare una prospettiva flessibile, accettando che le circostanze possano differire dalle proprie aspettative.
  • Psicotrappola dell’insistere: L’insistenza nel potenziare gli sforzi lavorativi/scolastici senza modificare le strategie può portare a sovraccarico, analogamente a un atleta che aumenta l’intensità dell’allenamento senza adeguare il training rischiando così un infortunio.
  • Psicotrappola del sopravvalutare/sottovalutare: La tendenza a sopravvalutare o sottovalutare le proprie competenze può generare stress e isolamento. Riconoscere i propri limiti e chiedere supporto rappresenta un elemento di maturità e gestione efficace dello stress.

Come intervenire sul Burnout?

Il Burnout si sviluppa come risposta soggettiva allo stress, che nasce da come la persona percepisce e gestisce le proprie emozioni e circostanze, piuttosto che dalle circostanze stesse. È fondamentale sviluppare consapevolezza delle proprie emozioni, dei propri limiti e dei segnali precoci di stress. In questo modo è possibile intervenire tempestivamente e prevenire il sovraccarico emotivo.

La Terapia Breve Sistemico Strategica suggerisce di identificare le eccezioni, ovvero le situazioni in cui lo stress è meno intenso, per riconoscere e potenziare le risorse già presenti nella persona. Difatti, come Erickson asseriva: “Dentro di noi, possediamo tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nostre sfide evolutive”. Nelle risorse da rafforzare sono incluse anche le relazioni significative della persona (risorse esterne) con amici, colleghi e familiari. Così la persona potrà avere supporto anche a livello sistemico.

È poi di fondamentale importanza stabilire confini chiari tra lavoro e vita privata e considerare attività e interessi extrascolastici o al di fuori del lavoro come risorse valorizzandole fino a stabilire un equilibrio. Nella Terapia Breve Sistemico Strategica si incrementa quindi gradualmente, in una logica di piccoli cambiamenti possibili per la persona, il tempo dedicato a queste attività.

Per gestire meglio il carico di lavoro e prevenire il Burnout, si consigliano pause frequenti. Si può utilizzare ad esempio la Tecnica del Pomodoro, che favorisce il recupero energetico e la focalizzazione sul compito, invece che su pensieri pessimistici. Ciò attraverso una sequenza ripetuta quatto volte di pause di 5 minuti ogni 25 minuti di lavoro/studio. Infine si prevede una pausa di 15-20 minuti.

Se, nonostante questi interventi persiste l’intenso stress o Burnout è utile cercare un supporto specialistico da uno psicologo. La Terapia Breve Sistemico Strategica ad esempio, mira a trovare delle strategie individualizzate sfruttando le risorse proprie della persona e del suo sistema.

 

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Bibliografia

 

Cirillo, F. (2019). La tecnica del pomodoro. Il celebre metodo per gestire al meglio il proprio tempo e diventare efficienti e organizzati.

Di Nuovo, S., Santisi, G. (2011). Che stress al lavoro. In Psicologia Contemporanea.

Nardone, (2013) Il coraggio di non piacere.

Nardone et al., (2017) Il metodo Nardone. La terapia breve strategica.

Giovannone, M. (2010). I rischi psicosociali: un focus sullo stress lavoro-correlato.

Smart, A. (2014). In pausa. Come l’ossessione per il fare sta distruggendo le nostre menti. Milano: Indiana.

Strøbæk, P.S. (2013). Let’s Have a Cup of Coffee! Coffee and Coping Communities at Work. In Symbolic Interaction, vol. 36, 3.