La Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, o Solution-Focused Brief Therapy (SFBT) è un approccio terapeutico che si differenzia dagli altri in quanto si focalizza sulle soluzioni piuttosto che sui problemi. Uno degli strumenti d’elezione di questo approccio è la Domanda del Domani, o “Tomorrow Question”.

Se domani avvenisse un miracolo?

La “Tomorrow Question” è una tecnica fondamentale, e viene posta dal terapeuta con l’intento di far visualizzare al cliente un futuro nel quale, improvvisamente, il problema che lo affligge non esiste più. In genere la domanda viene formulata nel seguente modo: “Immagina di svegliarti, domani mattina, ed un miracolo è accaduto durante la notte, risolvendo completamente il problema. Qual è la prima cosa che noteresti? Cosa noterebbero gli altri attorno a te?”

L’obiettivo del terapeuta è quello di stimolare il cliente a delineare un’immagine precisa e ricca di dettagli di questo “Futuro al di là del problema”, avendo cura di indirizzare l’attenzione del cliente su quello che “ci sarà”, piuttosto che su quello che “non ci sarà”.

Ad esempio, se il paziente descrivesse che nel suo futuro “Non sarà più arrabbiato”, il terapeuta potrebbe chiedere “E come ti sentirai, invece?”).

Attraverso questa tecnica, inoltre, il terapeuta può aiutare il cliente a identificare le proprie risorse e capacità, e a costruire speranza e motivazione, elementi essenziali per il cambiamento e il progresso terapeutico.

Infine, una volta che il cliente ha una visione chiara di come vorrebbe la sua vita, è più facile delineare i passi concreti necessari per raggiungere questo futuro.

I benefici della “Tomorrow Question”

All’interno del contesto terapeutico, la “Tomorrow Question” offre numerosi benefici, tra i quali:

  • Empowerment del cliente: nel momento in cui si invita il cliente ad immaginare attivamente il cambiamento, si aumenta la sensazione di controllo e potere sulla propria situazione. Questo è cruciale, in quanto spesso le persone arrivano in terapia sentendosi sopraffatti e impotenti di fronte ai loro problemi. Immaginare un futuro in cui il problema non esiste più permette loro di riconoscere che il cambiamento è possibile e che possono avere un ruolo attivo nel processo di trasformazione.
  • Focus sulle soluzioni: spostando l’attenzione da problema alle soluzioni, la “Tomorrow Question” promuove un atteggiamento proattivo e positivo. Il cliente è incoraggiato a pensare a come vorrebbe che fossero le cose e a quali azioni possono portarlo verso quella visione.
  • Incremento della consapevolezza: La “Tomorrow Question” aiuta il cliente a diventare più consapevole delle proprie risorse e abilità. Durante la descrizione, emergono spesso talenti, abilità e risorse personali che la persona già possiede ma che magari potrebbero non essere del tutto conosciuti o utilizzati. Questa consapevolezza rafforza l’autostima e facilita il riconoscimento dei piccoli cambiamenti positivi che possono essere costruiti e ampliati.
  • Motivazione e impegno: visualizzare nel dettaglio un futuro al di là del problema può fungere da forte motivatore, incoraggiando il cliente ad impegnarsi nei passi necessari per raggiungerlo. Inoltre, vendendo come le azioni concrete che compirà possono portare ad un esito desiderabile, il cliente si sentirà più propendo a intraprenderle. La motivazione derivata da questa visione positiva è essenziale per mantenere l’impegno nel processo terapeutico e superare gli ostacoli lungo il cammino.

Esempio di utilizzo

Supponiamo che un cliente stia affrontando problemi di ansia legati al lavoro. Il terapeuta potrebbe chiedere: “Se domani ti svegliassi senza più provare ansia sul lavoro, cosa noteresti di diverso? Cosa noteresti di diverso nelle tue interazioni con i colleghi e nelle tue performance?”

Il cliente potrebbe rispondere dicendo che si sentirebbe più rilassato, più concentrato e produttivo, e che le interazioni con i colleghi sarebbero più positive. Questa risposta fornisce al terapeuta una visione chiara di ciò che il cliente desidera raggiungere. Il terapeuta potrebbe quindi esplorare ulteriormente chiedendo: “Quali sono i primi segnali che noteresti?”, aiutando il cliente a identificare piccoli cambiamenti specifici che indicherebbero un miglioramento, come sentirsi meno teso durante le riunioni o riuscire a completare le attività senza distrazioni dovute all’ansia.

Il terapeuta potrebbe proseguire chiedendo: “Cosa farebbero gli altri per accorgersi che stai meglio?”, in modo da incoraggiare il cliente a considerare l’impatto del proprio cambiamento sul comportamento e sulle reazioni degli altri, come colleghi che lo vedono più coinvolto nelle discussioni o un supervisore che nota un aumento della produttività.

Continuando in questa direzione, arricchendo sempre di più di dettagli questo scenario in cui il problema del cliente non esiste, il terapeuta lo aiuta a costruire un percorso chiaro e realistico verso il cambiamento desiderato, identificando piccoli passi concreti che possono essere intrapresi immediatamente. Questo approccio non solo rende il cambiamento più gestibile, ma rinforza anche il senso di autoefficacia del cliente, rendendo più probabile il successo nel breve e lungo termine.

Conclusione

Utilizzando la “Tomorrow Question”, i terapeuti aiutano i clienti a superare il focus sui problemi attuali, spesso paralizzanti, e a spostare l’attenzione verso un futuro in cui le difficoltà sono risolte. Questo cambiamento di prospettiva non solo infonde speranza e ottimismo, ma crea anche uno spazio mentale in cui le soluzioni possono essere esplorate e attuate.

Grazie a questo approccio, i clienti possono intraprendere un percorso di trasformazione personale, guidati dalla visione di un domani migliore. La “Tomorrow Question” non solo fornisce una direzione chiara per il lavoro terapeutico, ma rende anche il processo di cambiamento più gestibile e sostenibile, facilitando la realizzazione di miglioramenti duraturi nella vita del cliente.

 

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BIBLIOGRAFIA

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2021). Terapia breve centrata sulla soluzione: Principi e pratiche. EPC Editore

O’Connel, B. & Palmer, S. (2014). Manuale di Terapia Centrata sulla Soluzione. Libri liberi: Firenze

Berg, I. K., & De Jong, P. (2003). Il colloquio centrato sulla soluzione. Parlare con i clienti nel modo che conduce ai risultati. Milano: Franco Angeli.