La ricerca di lavoro rappresenta un obiettivo senza dubbio sfidante, il cui raggiungimento necessita di un forte mix tra motivazione, forza di volontà, autodeterminazione e, soprattutto, la capacità di gestire in maniera efficace un piano d’azione chiaro e allo stesso tempo flessibile.

La ricerca del lavoro come momento critico

Ricercare un lavoro può essere un percorso impegnativo, un percorso lungo il quale la persona potrebbe incontrare ostacoli di vario genere, che potrebbero, in alcuni momenti, far sperimentare anche dei profondi stati di sconforto e di scarsa fiducia nelle proprie capacità di successo.

Momenti inevitabili di stallo, chiamate per colloqui che non arrivano o colloqui che vanno in un modo diverso da quelle che erano le proprie aspettative.

Tutto questo, e non solo, potrebbe facilmente portare la persona a pensare che non ne valga la pena, che tanto le cose non cambieranno nonostante tutti gli sforzi possibili.

Il lavoro, oltre a garantire una sicurezza economica, è anche e soprattutto una fonte di benessere e di equilibrio psicologico e sociale. La sua mancanza, al contrario, incide profondamente sull’autostima e sul senso di efficacia personale: non riuscire a provvedere a sé stessi, o peggio ancora alla propria famiglia, può alimentare l’insorgere di un senso di profonda inadeguatezza e nutrire credenze circa la propria incapacità, il fatto di essere dei buoni a nulla, degli sfortunati o peggio ancora che non ci meritiamo nulla di buono.

Bloccati nella ricerca del lavoro? La terapia a seduta singola come strumento d’intervento elettivo

La ricerca del lavoro può rappresentare un momento davvero critico nella vita di una persona, che potrebbe sentirsi bloccata e potrebbe aver bisogno di un supporto specialistico per riuscire ad affrontare questo percorso, che in molti casi si prefigura come una vera e propria sfida.

La ricerca del lavoro può diventare fonte di emozioni negative, come insoddisfazione, frustrazione senso di inadeguatezza, disistima e senso di colpa, che pervadono e influenzano negativamente la vita personale e sociale.

Se il disagio si protrae nel tempo, senza essere affrontato adeguatamente, potrebbe portare la persona all’interno di un circolo vizioso fino a sviluppare dei veri e propri disturbi psicologici (forte stress, ansia, blocco emotivo…).

La terapia a seduta singola rappresenta senza dubbio un intervento elettivo per intervenire efficacemente e in tempi brevi sulla difficoltà nella ricerca di lavoro: il mindset che sottende questa metodologia, infatti, consente di lavorare fin dal primo incontro su degli obiettivi specifici e concreti, dando alla persona la possibilità di essere fin da subito indirizzata ed orientata e di attivare/ri-attivare tutte quelle risorse necessarie per affrontare questo percorso.

Come superare le difficoltà nella ricerca del lavoro attraverso i 7 interventi fondamentali in una Terapia a Seduta Singola

  1. La definizione della difficoltà/del problema nella ricerca del lavoro

Il primo intervento fondamentale di ogni sessione di terapia a seduta singola riguarda la definizione operativa e concreta del problema.

Cosa significa per la persona avere delle difficoltà nella ricerca del lavoro? Quali sono le difficoltà riscontrate? Come, quando e con chi si manifestano? Capitano sempre o solo in situazioni specifiche?

Questo primo passaggio è indispensabile per aiutare la persona a fare chiarezza e tracciare dei confini concreti intorno alla problematica lamentata.

  1. La definizione dell’obiettivo e delle priorità

La definizione operativa del problema potrebbe far emergere diverse difficoltà: ad esempio, difficoltà nella tenuta emotiva e motivazionale, incapacità di definire un obiettivo e di pianificare le azioni necessarie, difficoltà di comunicazione e relazione (ad esempio, difficoltà nell’elaborare strumenti di presentazione efficaci, difficoltà nella gestione delle candidature e dei colloqui, mancanza di una strategia di comunicazione chiara ed efficace), difficoltà nell’utilizzazione dei canali di reclutamento.

In questa fase, si accompagna la persona a costruire un obiettivo della sessione quanto più possibile smart: ovvero che sia espresso in positivo e che sia specifico (Voglio trovare un lavoro X vs Non voglio più essere disoccupato…Voglio prendere una decisione su cosa fare vs Non voglio più essere indeciso…), concreto (cosa la persona vuole ottenere?), realistico (in relazione alle possibilità reali della persona e alle possibilità dell’ambiente di riferimento), assegnabile (deve poter dipendere dalla persona) ed infine, misurabile (ovvero scandito da una timeline di azione).

Qualora emergano più obiettivi, un altro passaggio fondamentale è quello di aiutare la persona a stabilire la priorità per la seduta: su cosa vorrebbe lavorare durante l’incontro? Da cosa vorrebbe partire?

La priorizzazione è un intervento già di per sé estremamente ristrutturante perché consente alla persona di fare chiarezza e di mettere in ordine le difficoltà presentate.

  1. Feedback: strumento prezioso per far emergere risorse

Fare l’eco a ciò che dice la persona è un altro passaggio fondamentale, soprattutto per iniziare a fare emergere risorse e punti di forza che la persona potrebbe non intercettare nella narrazione delle proprie difficoltà, risorse che invece sono indispensabili per affrontare la ricerca di un lavoro in maniera efficace.

  1. Indagare le eccezioni e portare a galla risorse interne ed esterne

Un problema abbastanza diffuso, quando una persona si trova a sperimentare una situazione di disagio nella ricerca del lavoro, è quello di non riuscire a vedere le proprie risorse, sia interne che esterne.

In questa fase, è indispensabile aiutare la persona a focalizzarsi su situazioni in cui è riuscita a gestire efficacemente disagi e difficoltà, facendo emergere le risorse utilizzate. Evidenziare situazioni in cui la difficoltà non è presente o è meno intensa.

Indagare la presenza di risorse esterne è altrettanto fondamentale: aiutare la persona ad individuare il proprio network personale, ovvero tutte quelle persone, quei collegamenti in capo alla propria sfera di conoscenze personali, che potrebbero supportarla nell’intercettare opportunità.

Indagare la teoria del cambiamento, infine, aiuta la persona a focalizzare ciò di cui avrebbe bisogno in quel preciso momento, il punto da cui dovrebbe partire, per affrontare il problema.

  1. Cosa mantiene e alimenta le difficoltà nella ricerca del lavoro: identificare i comportamenti disfunzionali

Quali sono le soluzioni che la persona ha già tentato per provare a risolvere le difficoltà incontrate nella ricerca del lavoro? Queste soluzioni hanno funzionato o contribuiscono a mantenere il problema?

Identificare eventuali soluzioni disfunzionali è un altro passaggio fondamentale per aiutare la persona bloccata nella ricerca di lavoro a far luce su tutti quei comportamenti non funzionali che andrebbero interrotti, perché parte del problema o almeno, del suo mantenimento.

  1. Complimenti, feedback e…avviare un piano d’azione

Una volta identificati tutti i comportamenti, ovvero le tentate soluzioni disfunzionali messe in atto dalla persona, un altro passaggio fondamentale a chiusura della sessione di terapia a seduta singola è trovare un accordo sulle cose da fare (che saranno emerse proprio grazie al lavoro fatto sulla ricerca delle eccezioni e delle risorse e dei comportamenti disfunzionali), eventualmente progettando un vero e proprio piano d’azione da seguire nei prossimi giorni/settimane.

Rimandare alla persona, attraverso dei complimenti, l’impegno per il lavoro svolto in seduta e per le risorse emerse, rafforzerà ulteriormente l’avvio del cambiamento.

  1. La porta aperta…

A conclusione della sessione di terapia a seduta singola è indispensabile valutare insieme alla persona se il lavoro svolto durante la sessione può essere sufficiente o se saranno necessari altri incontri. Premesso che la porta rimane sempre aperta, nel caso la persona voglia provare a continuare da sola, e quindi ritenga sufficiente, almeno per il momento, questo unico incontro, sarà comunque concordato un follow-up a 15 giorni dove saranno valutati i progressi e i miglioramenti, anche spontanei, avvenuti nella vita della persona.

In conclusione…

Considerando che “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, la terapia a seduta singola rappresenta uno strumento di supporto davvero prezioso per aiutare la persona bloccata nella ricerca del lavoro a ritrovare la propria rotta e per aiutarla ad acquisire e riscoprire tutte quelle risorse necessarie per affrontare questa sfida in tempi brevi ovvero anche in un solo incontro.

 

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Riferimenti bibliografici

Cannistrà F., Piccirilli F. (2018). Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Firenze: Giunti Psychometrics S.r.l.