La cornice teorica dietro alla Terapia a Seduta Singola (TSS) lo rende un approccio flessibile, tale da essere applicato in maniera dinamica in diversi contesti, ed efficace, in grado cioè di rispondere a numerosi bisogni inerenti la salute mentale ed i rischi psicosociali.

In particolare in questo articolo cercheremo di chiarire in quanti modi la TSS può essere introdotta nella pratica clinica in maniera economicamente sostenibile per la professione, mantenendo l’efficacia dal punto di vista clinico.

Come implementare la sostenibilità professionale della Terapia a Seduta Singola

Nell’ambito dell’applicazione professionale sono stati identificati quattro aspetti chiave in grado di rendere la TSS economicamente sostenibile.

1.Propporre una terapia al bisogno

Partendo dal concetto di “terapia intermittente” di Nicholas Cummings si declina l’idea di una terapia fatta al bisogno, quando il cliente ne sente la necessità. Una terapia che risponde cioè a ciò che il cliente chiede, in maniera efficace e pratica. Una peculiarità unica che permette di intercettare la richiesta di circa quel 92% di persone con un problema psicologico che non chiede aiuto proprio perché scoraggiato dalla possibilità di dover fare numerose sedute.

Sarà poi il terapeuta che valuterà l’adeguatezza della richiesta della persona e cercherà di proporre il servizio più adatto.

2.Aumentare il prezzo della singola seduta

Un discorso semplice ma delicato. Avendo una così notevole efficacia nella prima seduta, viene da sé che offrire un servizio simile ti permetta di chiedere un compenso più alto, che risulterà comunque più economico per la persona.

Perché, per fare un esempio, sarà sempre più economico pagare una sola seduta 120 euro, piuttosto che dieci sedute 50 euro. Senza considerare il vantaggio per la persona in termini di tempo risparmiato e senso di efficacia percepito.

A quel punto sarà premura del terapeuta sottolineare che le eventuali ulteriori sedute avranno un costo più contenuto.

3.Un servizio aggiuntivo

Significa offrire alla persona un servizio dedicato, ritagliato in base alle sue richieste ed alle sue necessità. Un servizio che permetta alla persona di poter scegliere di fare anche un solo incontro, qualora e se, lo ritenesse sufficiente.

Sarà poi il terapeuta che, valutando l’eventuale necessità di ulteriori sedute, le proporrà alla persona cercando di arrivare ad una scelta congiunta.

4.Un servizio Specifico

Si tratta di declinare la TSS come un servizio specifico per un certo tipo di problematiche o per una certa tipologia di clienti. Dato il sovraffollamento delle figure professionali, la differenziazione del professionista in questo senso diviene un aspetto cruciale dell’economia professionale. Diventare uno specialista di qualcosa è un passo assolutamente necessario e troppo spesso dato per scontato.

Si può diventare specialisti di un tipo di problema, di una certa categoria professionale, di un certo tipo di famiglie, e rivolgersi ai potenziali clienti con un servizio dedicato, studiato in base alle loro necessità.

In quali ambiti clinici implementare la Terapia a Seduta Singola

Dal punto di vista clinico la Terapia a Seduta Singola è una modalità chiave per potenziare ogni singolo incontro, anche in tutte quelle situazioni in cui si ritiene, in accordo con la persona, che un solo incontro non sia sufficiente.

Ecco quindi una panoramica, chiaramente non esaustiva, degli ambiti clinici in cui può essere introdotta la TSS.

1.Nella terapia individuale

Talmon identifica tre scenari a riguardo: nel primo caso viene concordata una TSS prima della seduta, nel secondo è la persona a dire di non aver bisogno di un altro incontro, nel terzo è lo stesso terapeuta a non fissare un ulteriore appuntamento, o perché sono state identificate le risorse necessarie per la risoluzione del problema, o per incentivare la motivazione nella persona.

La scelta tra queste tre opzioni può indirizzare in maniera importante la seduta e costituire un ulteriore punto di forza per l’efficacia dell’intervento del terapeuta.

2.Terapia Familiare

Sulla scia dell’EFT, l’Eastside Family Center, e del  Bouverie Centre di Melbourne sappiamo che la TSS in ambito familiare può essere implementata sia come “unico incontro” che come” momento di messa a punto” nell’ambito di una terapia più lunga.

In questo senso risulta essere molto utile sia nel convogliare gli obiettivi dei diversi membri del nucleo familiare, che nell’affrontare i momenti di emergenza in maniera tempestiva.

Particolarmente efficaci in questo senso risultano essere le domande selezionate dalla Dottoressa Karen Story del Bouverie Centre di Melbourne.

  1. Qual è il problema principale da affrontare oggi?
  2. qual è il secondo più grande problema?
  3. la domanda di contesto: ci sono altre difficoltà che stai affrontando ora? Un’altra versione della “bacchetta magica”: se la terapia avesse successo, tu e la tua famiglia cosa fareste in modo diverso?

 Alla fine della sessione, invece, si chiederà a ciascun membro della famiglia “qual è l’unica cosa o la cosa principale che porterai via dalla sessione di oggi?”

3.Nei casi di Malattia Mentale

L’idea di fondo è che, anche di fronte a casi molto complessi, focalizzarsi sulla persona piuttosto che sulla diagnosi permetta di semplificare le situazioni ed affrontarle in maniera più efficace, tanto che, in alcuni casi, si possano verificare cambiamenti significativamente positivi anche in una sola seduta.

Va da sé che in un ambito complesso come quello della salute mentale, l’approccio della Terapia a Seduta Singola possa rappresentare importanti vantaggi sotto diversi aspetti: riduzione delle liste d’attesa, abbassamento dei costi, miglioramento del servizio, aumento dell’efficacia del team working ed altre.

4.Gestione delle emergenze

Il focus della TSS risulta essere molto efficace nei momenti di gestione dell’emergenza, aiutando la persona ad identificare le proprie risorse e le eccezioni negative e ripartendo da queste per identificare possibili soluzioni pratiche.

NB. Focalizzarsi sulla persona resta la parte più importante del processo di guarigione ed un passaggio fondamentale in tutte quelle situazioni emergenziali in cui la persona deve ripartire e tornare a contare sulle proprie forze.

5.Terapia On-line

L’approccio estremamente pratico e concreto della TSS potrebbe rappresentare, nelle terapie on-line, un ulteriore vantaggio ed una valida attrattiva per tutti quei nativi digitali così abituati a vivere in un mondo veloce ed in continua evoluzione.

Va sottolineato che la flessibilità tipica della TSS lo rende uno strumento estremamente utile da poter utilizzare nell’approccio digitale. Ossia laddove l’utilizzo della rete coincide con uno spazio altro, in cui l’incontro tra psicologo e paziente si trasforma in un vero e proprio intervento psicologico digitalizzato.

Come avere il giusto Mindset per una TSS

Avere il giusto Mindset è fondamentale per approcciare alla singola seduta in maniera efficace.

Il primo passo è sicuramente quello di puntare il focus sulla persona e sulle sue risorse.

Ecco di seguito alcuni principi base che possono aiutarti in questo senso:

  1. Aspettati il cambiamento
  2. Concepisci ogni incontro nel suo complesso
  3. Non correre
  4. Sottolinea abilità e competenze della persona
  5. La vita, non la terapia, è la grande maestra
  6. Di più non è sempre meglio
  7. Grandi problemi non sempre richiedono grandi soluzioni
  8. L’essenza della terapia è “aiutare le persone ad iutare se stesse”
  9. Non tutti possono permettersi lunghe e costose terapie. Rispettalo.
  10. Termina in maniera pratica ed utile per la persona

Bibliografia

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.

Hoyt, M.F. & Talmon, M. (eds.) (2014a). Capturing the Moment. Single Session Therapy and Walk-In Services. Bancyfelin, UK: Crown House.

Talmon, M. (1990). Single Session Therapy. San Francisco: Jossey-Bass (Tr. it. Psicoterapia a seduta singola. Milano: Erickson).

 

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