Miracle Question in Terapia Breve Centrata sulla Soluzione e in Terapia a Seduta Singola. Applicazioni e finalità differenti

La Miracle Question venne utilizzata per la prima volta agli inizi degli anni ’80 da Insoo Kim Berg.  Pochi anni dopo, nel 1988, de Shazer definì la Miracle Question il punto di riferimento dell’approccio centrato sulla soluzione.

Immagina che stanotte, mentre stai dormendo, avvenga un miracolo. Il miracolo è che il problema che ti ha portato qui si è risolto. Tuttavia, dato che stai dormendo, non ti rendi conto che è avvenuto il miracolo. Perciò, quando ti sveglierai domattina, cosa ci sarà di diverso che ti dirà che è avvenuto il miracolo? (de Shazer, 1988)

Vediamo nello specifico l’utilizzo pratico, che possiamo fare di questa peculiare domanda, in Terapia Breve Centrata sulla soluzione e in Terapia a Seduta Singola.

La Miracle Question in Terapia Breve Centrata sulla Soluzione  viene utilizzata per aiutare il paziente a focalizzarsi sul proprio futuro desiderato.

L’obiettivo è quello di fare descrivere uno scenario senza il problema.

Più il paziente è in grado di descrivere in modo dettagliato questo scenario, più aumenteranno le probabilità che lo scenario descritto venga messo in atto.

Cosa avviene in terapia?

de Shazer e Insoo Kim Berg notavano che i pazienti, utilizzando la fantasia per rispondere alla domanda del miracolo, non davano risposte irrealistiche bensì creavano una nuova realtà senza il problema.

Le parole chiave nell’uso della Miracle Question sono: presenza e non assenza, concretezza non astrattezza, dettagli, dettagli, dettagli.

Vediamo nello specifico quali elementi e quali possibilità permette di ottenere la domanda del miracolo:

  1. Aiuta la persona a descrivere cosa vuole e non cosa non vuole
  2. Aiuta la persona a descrivere lo scenario in modo operativo (cosa farai/cosa noterai quando..) e in modo concreto e non astratto
  3. Aiuta la persona a creare descrizioni più dettagliate possibili anche attraverso l’utilizzo di ulteriori domande

Descrivere il proprio futuro desiderato permette al cliente di focalizzarsi concretamente su ciò che funziona e su ciò che può funzionare.

In altri termini introduce e facilita quello che in Terapia Breve Centrata sulla Soluzione viene chiamato Solution Talk: far parlare il paziente delle sue soluzioni, ovvero di quello che sta facendo o che farà senza il problema.

Individuare gli obiettivi

In Terapia a Seduta Singola, la domanda del miracolo, può essere una valida alleata per individuare gli obiettivi quando è difficile trovarli e le eccezioni positive al problema.

Per il terapeuta che effettua una  Terapia a Seduta Singola è importante capire come stia funzionando il problema e definire, insieme al cliente, un obiettivo da raggiungere.

Tuttavia, per alcune persone, può essere difficile individuare un obiettivo. Non sanno quale sia la meta che vogliono raggiungere e non sempre sono in grado di rispondere a una domanda diretta. In questi casi è possibile utilizzare tre tipi di tecniche derivate dalla Miracle Question:

  1. Lo scenario oltre il problema che aiuta la persona a immaginare uno scenario senza il problema. E’ possibile farlo ponendo la seguente domanda:  Cosa dovrebbe accadere per potermi dire “Grazie, dottore, ho risolto il problema”?
  2. La Miracle Question vera e propria che aiuta, in questo contesto, a immaginare il primo cambiamento che verrebbe notato, per poi cominciare a costruire a partire da esso
  3. La Tomorrow Question, variante della domanda del miracolo, per le persone che hanno una modalità di pensiero più concreta e meno magica. In questi casi si chiede: Se domani ti alzassi e scoprissi di esser un passo più vicino allo star bene/più lontano dal tuo problema, da cosa te ne accorgeresti?

La Miracle Question, nelle sue diverse declinazioni, permette al terapeuta e al cliente di identificare aspetti e elementi da cui trarre possibili obiettivi da cui partire.

Inoltre la descrizione del futuro desiderato, introdotto dalla Miracle Question, potrebbe portare la persona a descrivere le cose che stanno già accadendo o che sta già facendo.

Queste non sono altro che le “eccezioni positive al problema” che in Terapia a Seduta Singola vanno identificate al fine dell’intervento. Si tratta di tutte quelle situazioni in cui la persona è riuscita a fronteggiare il problema o in cui, il problema, non si è manifestato.

In conclusione…

La Miracle Question  può essere utilizzata trasversalmente in Terapia Breve Centrata sulla Soluzione e in Terapia a Seduta Singola ma con finalità differenti.

In Terapia Breve Centrata sulla Soluzione consente la focalizzazione sul futuro e la descrizione dello scenario desiderato senza il problema.

Attraverso il Solution Talk permette di rendere realistica, e di far vivere in prima persona, la situazione descritta del cliente.

La Domanda del Miracolo in Terapia a Seduta Singola può essere utilizzata per sbloccare una situazione e per individuare gli obiettivi da raggiungere.

Permette inoltre di focalizzarsi indirettamente sulle risorse del paziente e sulle eccezioni al problema.

Bibliografia

Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a Seduta Singola. Principi e Pratiche, Giunti, Firenze

de Shazer S., Berg I. K., Lipchick E., Nunnally E., Molnar A., Gingerich W., Weineir-Davis M. (1986), Brief therapy: focused solution development, Family Process, 25 (2), 207-221

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