Ti è mai capitato di pensare che la lente con cui guardi al problema del tuo paziente sia limitante o inadatta?

Ti è mai capitato di sentire la sensazione che ti stai perdendo qualche pezzo importante della storia del tuo paziente?

Se ti sei posto questi interrogativi almeno una volta, forse è arrivato il momento di provare a cambiare il modo in cui ti approcci al problema!

“Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare” diceva Alber Einstein.

E’ proprio a partire da questa considerazione che vi proponiamo una riflessione sui vantaggi che l’utilizzo di un mindset sistemico può dare nella comprensione della complessità del comportamento umano.

 

Il problema messo a sistema

Qualunque sia il tuo modello teorico di riferimento ed il contesto lavorativo in cui operi (clinico, organizzativo, sociale ecc..), per comprendere a pieno un comportamento, problematico e non, è importante approcciarsi allo stesso in modo globale ed integrato, ovvero in modo sistemico.

Come insegnano i docenti della Scuola di specializzazione in Psicoterapia  Breve Sistemico-Strategica,  il problema ha un  significato all’interno dei principali sistemi in cui la persona è immersa (ad es. famiglia, lavoro, scuola, gruppo dei pari ecc.), nonché una profonda influenza sugli stessi.

L’individuo viene considerato come parte integrante dei suoi sistemi relazionali di riferimento (coppia, famiglia, gruppi sociali ecc.). Essi, perciò, rappresentano un utile strumento di lettura dei suoi comportamenti, funzionali e non, i quali assumono significato se considerati come parte dei diversi sistemi in cui l’individuo si inserisce.

 

Pensare a sistema

 Il terapeuta che utilizza un mindset sistemico lavora con l’individuo, con la coppia e con la famiglia. Soprattutto è grado di saper passare da un sistema all’altro al momento opportuno e di individuare quale sia quello su cui intervenire in quel dato momento al fine di raggiungere gli obiettivi terapeutici prefissati.

Per dirlo con una citazione di Fisch et al. (1982, p. 44): “l’approccio sistemico è tale soprattutto da un punto di vista concettuale: l’importante è il modo di vedere i problemi, non il fatto di tenere sedute individuali, o con due o più membri di una famiglia”.

In questo senso “pensare a sistema” significa includere nel setting terapeutico quei sistemi della rete sociale  che, seppure non presenti nella nostra stanza di psicoterapia,  influenzano l’assetto problematico del paziente  e rappresentano, al contempo, una fonte di energia da cui attingere per ristabilire nuovi equilibri.

Pensare ed agire a sistema significa pianificare una strategia d’intervento che valorizzi il processo terapeutico e non quello diagnostico, che punti sulle risorse dell’individuo ma anche su quelle dei suoi sistemi di rifermento, andando a lavorare in modo complesso e multidimensionale ma sempre focalizzato sul qui ed ora.

 

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Bibliografia

  • Fisch, R. Weakland, J.H., Segal, L.(1982).The Tactics of change: Doing therapy briefly. San Francisco: Jossey Bass (Tr. it. Change: le tattiche del cambiamento. Roma: Astrolabio, 1983).
  • Weakland, J. (1983). “Family therapy” with individuals. Journal of Strategic and Systemic Therapy, 2 (4), 1-9