Perché “breve”?

Le “terapie brevi” rappresentano un approccio terapeutico incentrato sull’efficienza, che utilizza tecniche scientificamente comprovate per ottenere risultati ottimizzati in un tempo minore. Questo approccio, fondato sull’evidenza empirica, ha avuto ampio riconoscimento fin dagli anni ’60 e ha si è dimostrato efficace in una vasta gamma di disturbi psicologici.

Il mantra fondamentale delle terapie brevi è “il meno diventa di più”, che significa che si cerca di massimizzare i risultati terapeutici con il minor sforzo possibile. Questo principio è stato sviluppato da autori di spicco nel campo della terapia breve come De Shazer, Nardone e Watzlawick, che hanno basato il loro lavoro sulle fondamenta gettate dal Mental Research Institute. Nel 1999, l’American Psychological Association ha evidenziato l’importanza e l’efficacia delle terapie brevi, consolidando ulteriormente il loro ruolo nel campo della psicoterapia (Nardone, 2017).

Un aspetto interessante riguarda le terapie di gruppo, che in passato erano considerate un percorso terapeutico di lunga durata. Tuttavia, negli ultimi anni, si è registrato un crescente interesse per gli approcci a breve termine anche in questo contesto. Studi condotti da Orlinsky e Howard nel 1986 hanno evidenziato che la maggior parte dei pazienti ambulatoriali non affetti da psicosi partecipa a meno di otto sessioni terapeutiche. Inoltre, la ricerca sul progresso dei pazienti coinvolti in terapie brevi ha dimostrato che, in media, essi presentano miglioramenti superiori rispetto all’80% dei soggetti di controllo non trattati. Alcuni autori, come Koss e Shiang nel 1993, sostengono che finora non sia stato dimostrato che un trattamento più lungo produca risultati migliori (Guimón & Weber-Rouget, 2004). Questi dati suggeriscono che le terapie brevi possono essere altamente efficaci nel trattamento di gruppo molte condizioni psicologiche.

Vantaggi delle terapie brevi di gruppo 

Di seguito e possibile elencare alcuni dei vantaggi della terapia di gruppo a breve termine (Guimón & Weber-Rouget, 2004):

  • Risultati tendenzialmente rapidi: le terapie brevi possono produrre cambiamenti significativi in un breve periodo di tempo. Infatti, dal punto di vista del paziente, anche un breve percorse di poche sedute può essere percepito come un elemento di input significativo
  • Economicità: poiché le terapie brevi durano meno delle terapie a lungo termine, focalizzandosi su interventi psicologici che siano efficienti ma altamente efficaci, tendono ad essere meno costose. Ciò può rendere la terapia di gruppo breve un’opzione più accessibile per le persone che non possono permettersi l’accesso a un trattamento più lungo
  • Accessibilità: le terapie brevi possono essere più accessibili per le persone che hanno limitazioni di tempo o che non possono impegnarsi in un trattamento a lungo termine. Ad esempio, un genitore con impegni familiari potrebbe non essere in grado di completare il percorso di una terapia a lungo termine, ma potrebbe essere in grado di partecipare a un gruppo di terapia breve di 6 settimane, ad esempio
  • Focus specifico: le terapie brevi sono spesso organizzate attorno a problemi specifici che orientano le finalità e la selezione dei pazienti; i gruppi sono quindi costituiti in modo omogeneo. Poiché i membri del gruppo si concentrano su un problema comune, è più facile condividere esperienze, ridurre i conflitti tra i partecipanti e garantire un sostegno reciproco più forte. Tutto queste caratteristiche rendono il trattamento breve di gruppo strutturato e centrato sugli obiettivi.

Un esempio: terapia di gruppo centrata sulla soluzione

L’approccio focalizzato sulla soluzione rappresenta una valida metodologia di terapia breve di gruppo. La sua strutturazione consente di gestire in maniera agevole anche i gruppi più complessi, coinvolgendo persone che si ritrovano ad affrontare sfide simili agli altri membri (Cannistrà, 2020). Come hanno sottolineato anche O’Connell e Palmer (2014) il gruppo diventa un ambiente dove condividere e confrontarsi sulle proprie esperienze. L’interazione con altri membri del gruppo che sperimentano difficoltà simili fa sentire le persone meno sole, offrendo loro un importante supporto terapeutico.

Passare ad un approccio orientato alla soluzione può essere di grande aiuto per quei pazienti che si sentono bloccati in una visione incentrata sul problema. Osservando i punti di forza e i successi degli altri, le persone hanno l’opportunità di apprendere dagli altri (O’Connell & Palmer, 2014):

  • moltiplicando la gamma delle soluzioni disponibili
  • acquisendo prospettive diverse
  • scoprendo competenze e abilità precedentemente inesplorate.

Possibile struttura di un percorso di gruppo basato sulla terapia centrata alla soluzione (O’Connell & Palmer, 2014)

Durante la prima seduta il terapeuta imposta un ambiente di fiducia, affronta le preoccupazioni dei pazienti e informa sulle regole di base. Vengono definiti gli obiettivi personali e i piccoli successi sono enfatizzati per costruire l’autostima. Si incoraggia al cambiamento e si discutono le esperienze positive, attraverso il contributo di tutti, anche dei membri più silenziosi.

I partecipanti ricevono compiti da svolgere tra le sedute, per applicare ciò che hanno appreso, rispondendo ad esempio a domande come:

  • Che cosa, di quello che avete imparato dalla seduta, potreste provare nella vostra vita?
  • C’è qualcosa di semplice che potreste provare a realizzare?
  • Che cosa vi potrebbe essere d’aiuto?
  • In che modo capireste se qualcosa è cambiato come risultato dei vostri sforzi?

Dalla seconda seduta in poi i membri del gruppo discutono sui compiti assegnati nelle sessioni precedenti, mettendo in luce eventuali cambiamenti. Questo aiuta a sviluppare e applicare strategie di successo a diverse situazioni e l’analisi delle difficoltà permette di perfezionare tali strategie. Lavorando in gruppo, le persone diventano più abili nel ricercare i propri e altrui successi. L’intervallo tra le sedute è un’occasione per sperimentare e monitorare i progressi

Durante il follow-up si evidenziano i cambiamenti raggiunti dai membri del gruppo, rafforzando le strategie e abilità individuate. Si affrontano eventuali timori di ricadute, condividendo consigli tra membri del gruppo, per sviluppare strategie efficaci di superamento degli ostacoli.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  • Guimón, J., Weber-Rouget, B. (2004). Terapie di gruppo brevi. Edizioni Borla, Roma
  • Nardone, G. (2017). Psicoterapia breve a lungo termine. Milano: Ponte alle Grazie
  • O’Connell, B., Palmer, S. (2014). Manuale di terapia centrata sulla soluzione. Libriliberi, Firenze.

 

SITOGRAFIA

  • Cannistrà, F. (2020, 11 maggio). Terapia di gruppo. Terapia Centrata sulla Soluzione.

https://www.terapiacentratasullasoluzione.it/terapia-breve/terapia-di-gruppo/

(consultato in data 28/06/2023)