Secondo Nardone e Balbi (2008) esistono 3 tipi di logiche alla base dei problemi e delle loro soluzioni:
- logica del paradosso
- logica della contraddizione
- logica della credenza.
Ogni problema, quindi, potrebbe essere considerato da una di queste tre logiche e la soluzione, di conseguenza, adattarsi alla stessa logica del problema.
Un altro punto di vista e, quindi un altro modo di utilizzare le logiche potrebbe essere quello di non partire dai problemi, ma da un’analisi delle tecniche e degli effetti che desideriamo produrre. Cioè da cosa funziona, per capire quando usarlo.
Quindi, domandarsi: Perché il terapeuta ha usato questa tecnica?
La risposta a questa domanda ha a che fare con le 9 logiche. Ed ora ti spiego perché.
Cosa sono le 9 logiche?
Lo studio di centinaia di tecniche di Terapia Breve, e l’analisi approfondita di oltre un centinaio di esse, ha portato a identificare nove categorie o insiemi entro cui rientrano tecniche differenti (Cannistrà, 2019; Cannistra & Hoyt).
Parliamo di fatto di 9 differenti logiche (intese come “le ragioni sottostanti la scelta di una determinata tecnica”), che guidano i più famosi terapeuti brevi per aiutarli nella scelta, durante il proprio lavoro, di una determinata tecnica piuttosto che un’altra.
Il vantaggio di apprendere le 9 Logiche è quello di avere un potente “riduttore di complessità” (Watzlawick, 2007), una cornice concettuale che permette di selezionare e anche di creare la tecnica più adatta per la persona, il problema e la situazione specifica che si sta affrontando in quella seduta.
Quali sono le 9 logiche?
- BLOCCARE DIRETTAMENTE LE AZIONI
Lo scopo è bloccare direttamente determinati comportamenti. Si chiede, quindi, in modo esplicito al paziente di smettere di fare qualcosa. Indica esplicitamente al paziente o ai familiari cosa smettere di fare. Puoi scegliere di bloccare un solo comportamento oppure diversi.
- CREARE AVVERSIONE
Questa logica include quelle tecniche volte a creare nel paziente un’avversione verso qualcosa, come un comportamento o una forma di interazione o relazione, ecc.
- CREARE CONSAPEVOLEZZA
Aiutare il cliente a prendere coscienza di qualcosa che generalmente potrebbe essere una risorsa o un punto di forza utile per lui. Identifica la risorsa, il punto di forza o il comportamento negativo, di cui vuoi rendere la persona consapevole. Oppure pensa a delle domande che gli permettano di esplicitarlo.
- EVOCARE NUOVE RISORSE
Rientrano in questa logica tutte quelle tecniche progettate per creare o amplificare abilità, risorse, capacità introducendo cambiamenti nella percezione e nel comportamento. Lo scopo è di portare il paziente a vedere da sé cose nuove.
- INCREMENTARE PER RIDURRE
L’idea del terapeuta è di dissolvere una cosa aumentandola fino al punto di rottura. Questa logica, spesso, viene messa in atto attraverso delle tecniche paradossali.
- PICCOLI CAMBIAMENTI (O PICCOLE VIOLAZIONI)
Rientrano qui tutti gli interventi volti a risolvere un problema implementando piccole modifiche di tempo, spazio, durata, le persone presenti.
- RAFFORZARE LA RELAZIONE
Essenzialmente progettata per rafforzare l’alleanza terapeutica, questa è l’unica delle nove logiche che non è destinata a produrre direttamente un risultato terapeutico, ma esso è dato dalla relazione stessa.
- SPOSTARE L’ATTENZIONE
Distrarre il paziente da qualcosa che mantiene il problema. Far fare qualcosa al paziente in modo da non fargli fare qualcos’altro (disfunzionale).
- ESPRIMERE ED ELABORARE
Include tutte quelle tecniche che mirano ad esprimere e far elaborare delle esperienze che danno vita ad emozioni intense.
Come usare le 9 logiche?
- Prima di tutto, chiarisci per bene il problema e l’obiettivo, e comincia a chiederti:
“Per questo problema/obiettivo, quale logica potrei seguire? Potrei provare a creare consapevolezza/ avversione per qualcosa? Dovrei migliorare la relazione? Posso provare a far esprimere/elaborare qualcosa? C’è un comportamento sintomatico che posso incrementare? Posso spezzettare qualcosa in piccoli passi?”
- Durante la seduta, testa una o più logiche: prova a creare consapevolezza, oppure avversione; chiediti se serva puntare di più sulla relazione o se la persona ha bisogno di andare verso la logiche dell’esprimere ed elaborare
Fai un “test” e vedi come reagisce la persona.
- Se una logica funziona, ovvero se la persona dà delle risposte che ritieni positive e se attraverso i feedback costanti hai la certezza di essere in rotta rispetto ai suoi obiettivi, insisti – ma senza spingere troppo.
A questo punto si aprono 3 scenari:
3a. La seduta o persino la terapia potrebbe centrarsi completamente su quella logica. Ad esempio, una seduta/terapia completamente basata sul creare consapevolezza o avversione, o sul far esprimere per elaborare, o anche solo sul rafforzare la relazione.
3b. Potresti usare quella logica solo in parte durante la seduta.
3c. O potresti condurre la seduta anche senza pensare alle logiche, e usarle solo alla fine per confezionare un compito ad hoc. (ad es. potresti usare Terapia Breve Centrata sulla Soluzione e dare una prescrizione che preveda il compito spostare l’attenzione).
In conclusione…
Dobbiamo ricordare che una tecnica non è altro che uno strumento che obbedisce a una logica di intervento. Quando si affrontano situazioni difficili, una volta identificata la logica (“Cosa in particolare sto cercando di realizzare in questo momento?”) il terapeuta può selezionare e impiegare tecniche appropriate.
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Bibliografia
Cannistrá, F. (2018, December 6). The nine logics beneath brief therapy interventions. Short course, Brief Therapy Conference, Burlingame, CA: sponsored by Milton H. Erickson Foundation.
Cannistrá, F., & Piccirilli, F. (Eds.). (2018). Single session therapy. Principles and practice. Florence, Italy: Giunti. (work published in Italian as Terapia a seduta singola. Principi e pratiche.)