Come può aiutare la terapia Breve nei casi di alcolismo?

L’organizzazione mondiale della sanità ha stimato, nel 2010, che le persone affette da alcolismo nel mondo erano circa 208 milioni, il 4,1% della popolazione mondiale oltre i 15 anni.

Le statistiche ci dicono che è una dipendenza più comune nei maschi e nei giovani adulti, anche se i danni dell’alcol sono più pesanti nel sesso femminile e in gravidanza, ed è considerato uno dei problemi sanitari e sociali più rilevanti di questo secolo.

Il percorso psicologico per uscire dall’alcolismo è sicuramente impegnativo e complesso, tuttavia le Terapie Brevi possono essere uno strumento eccezionale per innescare processi trasformativi e di cambiamento nei casi di persone con problemi di alcolismo, sia con pazienti inizialmente non collaborativi che con pazienti con familiari assenti.

Come si sviluppa l’alcolismo come dipendenza?

L’alcolismo è definito nel DSM-5 come “uso problematico di alcol” ed è una malattia cronica, recidivante e potenzialmente mortale. Nella sfera personale dell’individuo è una dipendenza che ha conseguenze in diversi ambiti:

Nell’ambito della salute, soprattutto per cervello e fegato, in ambito psicologico, con alterazioni di personalità e sviluppo di aggressività, e nella sfera sociale, in quanto spesso porta a perdita del lavoro, separazioni e più in generale ad un’isolamento sociale.

I problemi di dipendenza sono generalmente problemi del desiderio e del controllo degli impulsi e condividono alcune caratteristiche che sono indipendenti dall’oggetto specifico:

  • Forte desiderio verso l’uso di una sostanza (craving),
  • Percezione che questo desiderio sia incontrollabile,
  • Tendenza ad assumere la sostanza nonostante le conseguenze negative che produce,
  • Uso dell’attività per staccare la mente da preoccupazioni o stati di disagio.

La dipendenza psicologica si costruisce lentamente, generalmente iniziando da una base di piacere che si trasforma in disagio e dipendenza nel medio e lungo periodo.

Il circolo vizioso che si crea induce la persona a scappare dal momento di disagio ricercando proprio la sostanza che l’ha generato, in questo caso l’alcol.

La consapevolezza della persona sulla propria situazione può essere più o meno veritiera, ma difficilmente basta per aiutarla a superare in maniera definitiva la dipendenza stessa.

Per questo il processo terapeutico punta da un lato a sviluppare la capacità di riflettere sui propri vissuti attraverso la narrazione e le ristrutturazioni.

Dall’altro a creare maggiore consapevolezza di sé per bloccare le tentate soluzioni disfunzionali e ridurre il vissuto di dipendenza.

Terapia Breve Centrata sulla Soluzione e Alcolismo

Nel 1992 Berg e Miller hanno scritto un testo intitolato “Working with the problem drinker: A solution-focused approach” nel quale trattano delle potenzialità di questo approccio nell’affrontare questa particolare patologia.

Vengono presentati numerosi casi d’intervento che ci danno un’idea dell’efficacia della terapia e si evidenziano tre aspetti fondamentali:

  • Laddove la terapia non sia efficace è questa ad essere messa in discussione.

Pertanto in questi casi vengono ricercate soluzioni differenti e non si fa riferimento alle resistenze del paziente.

  • I casi presentati evidenziano l’efficacia dell’approccio indipendentemente dalla fase della malattia.

Non si predilige quindi una fase iniziale o più adeguata nel quale iniziare la terapia stessa.

  • Gli obiettivi sono co-costruiti insieme al paziente e non decisi a priori.

Questo ha il duplice effetto di sviluppare la sua collaborazione ed aumentare l’autoefficacia percepita.

Diversamente dall’approccio Strategico, incentrato sul bloccare le Tentate Soluzioni Disfunzionali, la Solution Focus concentra quindi la sua attenzione nelle eccezioni positive. Ossia in tutte quelle situazioni in cui il problema non si presenta, mettendo in secondo piano le cause che lo hanno generato.

Il processo terapeutico mira ad individuare, promuovere e replicare gli esiti positivi generati dalla persona, sottolineando le sue risorse e le sue abilità e rendendola così consapevole di sé e dei suoi punti di forza. Questo porta ad identificare i motivi per cui il paziente riesce a non bere e ad aumentare la frequenza dello schema positivo.

Attraverso il ruolo attivo del terapeuta è quindi la persona stessa che da la risposta al proprio problema.

In questo senso cooperazione del cliente ed utilizzazione sono due strategie ad hoc della Solution Focus che permettono di trovare la strategia più adatta non solo al problema, ma anche al paziente.

La Terapia Breve Centrata sulla Soluzione sembra così mostrare la sua efficacia nella sua forma più pura restituendo alla persona la capacità di direzionare le sue azioni verso i propri desideri e rendendo il paziente stesso costruttore della propria rinascita.

 

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Bibliografia

Berg, I. K., & Miller, S. D. (1992). Working with the problem drinker: A solution-focused approach. New York, NY, US: W W Norton & Co.

 

Sitografia

https://www.istitutoicnos.it/dipendenze/le-dipendenze-positive/

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/ricerche-in-terapie-brevi-7/

https://www.lostudiodellopsicologo.it/disturbi/terapia-breve-abuso-alcol/

https://www.orientamento.it/una-presentazione-della-terapia-breve-strategica-con-persone-con-consumo-problematico-di-alcol/