Dal problema alla soluzione

Molto spesso quando un problema ci affligge, rimaniamo incastrati dentro uno scenario in cui il focus rimane il problema stesso. Questo fa si che, piuttosto che trovare una soluzione a quel che ci porta pensiero, alimentiamo costantemente quel problema, rendendolo sempre più ingravescente (quanto meno nella nostra testa!).

Se vi dicessi che, “parlare del problema porta a problemi, mentre parlare di soluzioni porta a soluzioni”, cosa pensereste?

Lo scopo della terapia centrata sulla soluzione è quello di analizzare le “eccezioni”, ovvero quei momenti in cui il problema attuale non è presente.

Questo modello nasce intorno agli anni ’80 con De Shazer e i suoi colleghi, secondo cui:

– “Se non è rotto, non aggiustarlo;

– “Una volta che sai cosa funziona, fallo di più”;

– ” Se non funziona, non farlo ancora; fa qualcosa di diverso”.

La premessa di base sta, dunque, nell’aumentare ciò che funziona e diminuire quello che non va.

Uno spostamento pragmatico

Proviamo a rispondere a semplici domande:

– Cosa fai di diverso quando non avverti il problema (ansia, depressione ecc)?

– Quali pensi siano le tue risorse?

– Quale potrebbe essere una soluzione utile, e come la potresti costruire?

L’obiettivo è conoscere meglio quali sono le tue capacità e non i tuoi conflitti. E’ uno spostamento pragmatico in cui nodo centrale diventano le competenze e non le disfunzioni, partendo dalla convinzione che ogni persona possegga già le risorse necessarie per raggiungere il loro obiettivo.

Il compito della terapie breve centrata sulla soluzione è quello di aiutare la persona a fare qualcosa di diverso, cambiando il comportamento e/o la loro interpretazione di quel comportamento e delle situazioni, in modo che si possa arrivare ad una soluzione/risoluzione.

Come è facile osservare, la terapia focalizzata sulla soluzione differisce notevolmente da alcune delle psicoterapie convenzionali, aiutando la persona a concentrarsi sulla costruzione di soluzioni e sull’immaginazione del futuro desiderato. Si lavora per trovare un modo per trasformare in realtà quella visione futura attraverso il cambiamento.

Il futuro desiderato

Tutti noi sogniamo un futuro senza il problema. Ma quanti effettivamente riusciamo a costruirlo senza rimanerne incastrati? Cambiare lo scenario, orientando l’attenzione sul futuro, verso ciò che verrà fatto in modo diverso quando si sarà raggiunta una soluzione desiderata è l’obiettivo primario.

Supponi che stanotte, mentre stai dormendo, accade un miracolo, ed il tuo problema è risolt. Non esiste più. Tu, però, stai dormendo e non ti accorgi del miracolo avvenuto. Quando ti svegli la mattina, cosa noteresti di diverso? cosa faresti di diverso?”

Come si può dedurre da questo semplice, quanto potente esempio, tutte le domande vengono poste per far si che si apra nella mente della persona una mappa, costruita da tappe concrete, che conducono alla possibilità di realizzazione del proprio futuro.

Anche il linguaggio utilizzato, fa si che presente e futuro si possano fondere, fornendo già da quel momento la costruzione verso il primo e più piccolo cambiamento, evocando aspettative positive.

L’attenzione è posta su ciò che sarà diverso quando quel risultato verrà raggiunto.

 

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Bibliografia

Cannistrà F., Piccirilli F. (2021) – Terapia Breve Centrata sulla Soluzione: principi e pratiche –Roma: EPC Editore

Hoyt M. (2020) – Psicoterapie Brevi, principi e pratiche. – CISU editore