Diciamolo subito, la parola “terapia” e la parola “azienda” non stanno bene insieme. Nemmeno se ci si mette vicino l’aggettivo “breve”. Quali sono le ragioni di questa resistenza da parte di imprenditori, gestori di risorse umane e dei lavoratori tutti? Molte sono le remore che entrano in gioco.
Prima resistenza alla terapia in azienda
La prima è la convinzione che vita professionale e vita privata debbano rimanere separati. Come se fosse possibile agire per compartimenti stagni.
E’ universalmente noto che se ho un problema in ufficio, a casa sono serena e felice, o viceversa, se ho un problema a casa, questo resta dentro la porta una volta che sono uscita per andare al lavoro!
Ovvio che no.
La persona, l’essere umano, può svolgere molti ruoli, essere genitore o figlio, essere un professionista, essere un giocatore di rugby o un atleta, un ballerino di salsa…ma qualsiasi cosa farà, la farà con tutto se stesso, stesso cervello, stessa pancia, stesso cuore.
Chi si occupa del personale spesso si interroga se sia il caso di proporre un intervento così personale ai propri dipendenti.
Oppure teme che i soldi spesi dall’azienda per far fare un intervento di terapia breve sui propri dipendenti, possa essere usato da questi non per risolvere problemi esistenti in ufficio, ma piuttosto problemi personali.
Seconda resistenza alla terapia in azienda
Un altro tema molto delicato riguarda il timore del giudizio.
Le persone preferiscono spesso tenere riservato il fatto che si rivolgono ad uno psicologo. E chi ne avrebbe bisogno non sempre si decide ad andare in terapia.
Come mai?
Accettare di farsi aiutare da un professionista si scontra con il retro-pensiero che non si è in grado di fare da soli oppure che si è malati.
E, se è lecito andare dal medico e prendere le medicine per risolvere un problema fisico, non è la stessa cosa se il problema riguarda la sfera psichica.
Inoltre molte persone si spaventano della lunghezza della terapia e dei relativi costi.
Si può fare terapia breve in azienda?
In un contesto come quello descritto, ci sono fortunatamente delle eccezioni.
Così mi ha sorpreso un’azienda che mi ha chiesto 50 ore di terapia a seduta singola per i propri dipendenti, convinta che il benessere dei lavoratori sia una faccenda che investe la persona a 360 gradi.
Il servizio di terapia breve in azienda
E’ stato pensato di erogare un servizio aperto e disponibile possibilmente nell’esatto momento in cui la persona ne sente l’esigenza. La persona compila un form e riceve conferma per un appuntamento il prima possibile.
Inoltre, si è voluto estendere il più possibile un servizio di supporto e di sviluppo del potenziale umani, per anni esclusivo per certe fasce di lavoratori come amministratori delegati, top manager e high performers, a tutte le persone che appartengono all’organizzazione.
L’eccellenza nella performance non è un problema solo dei leaders, giusto?
Le parole chiave sono quindi “immediatezza” e “per tutti”.
Le tipologie di problematiche che si possono trattare con la terapie breve in azienda
Il modello di terapia breve a seduta singola è un modello che consente di trattare in modo efficace moltissime problematiche, anche gravi, sia in ambito personale che professionale, anche con una singola sessione.
Pensate cosa significa entrare in sessione con un problema e uscire avendo le idee più chiare, spunti di riflessione, azioni da compiere, tutto improntato in un’ottica pratica e operativa. Aiutiamo le persone a scoprire “come fare” per…
Quali sono le problematiche che si ritrovano spesso in azienda ?
Possiamo distinguere 3 tipi di problematiche
Una serie di difficoltà collegate con lo smart working e il work life balance. Spesso le persone si sono ritrovate a non riuscire a gestire correttamente il tempo lavorativo e quello privato, soprattutto quando questi sono collassati insieme. Veramente molte persone non ci riuscivano nemmeno prima! Dirompente l’aumento del workalcholism tra i professionisti.
Una seconda tipologia riguarda le relazioni professionali. Spesso sono difficili, si stratificano nel tempo livori, incomprensioni che sfociano in avversioni. E il tutto rende l’ambiente lavorativo molto poco accogliente creando nelle persone ulteriore stress da gestire. Si può cadere in un disagio anche patologico che alla lunga sfocia nel burnout
Una terza tipologia riguarda i cambiamenti e il livello di prestazioni connessi al ruolo. Rientrano in questa categoria tutti i tipi di cambiamenti, promozioni, riorganizzazioni.
In conclusione, la forza delle terapie brevi è nell’approccio semplice e diretto alla questione da risolvere e per questo è particolarmente efficace sulle tematiche aziendali, dove da sempre si predilige una logica applicativa ed operativa alla soluzione dei problemi. Inoltre coniuga il duplice di scopo di operare dei cambiamenti nella sfera individuale del singolo e sulla dimensione organizzativa, operando sul triangolo definito da Bandura nel suo determinismo triadico.
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