Nuovi bisogni nel nostro tempo

 

La famiglia è un espediente

Per amare e farsi amare

Ti lascia certe impronte

Che non puoi più cancellare”

(La Famiglia – G. Gaber)

 

Così cantava la famiglia Giorgio Gaber nel 1984.

Il primo nucleo nel quale la vita di un uomo si svolge e incontra le proprie radici. Le radici affondano nella terra. Sostengono e nutrono. Permettono all’albero di diventare maestoso, se profondamente attecchite al terreno. Le radici rappresentano la nostra identità ed è nella famiglia che l’identità inizia a formarsi.

La famiglia è da sempre al centro delle scienze umane, sociali e politiche.

Un’entità mai fissa, ma in continua evoluzione. Un luogo in cui si muovono i primi passi verso il mondo esterno. Un luogo in cui si può essere felici, esprimersi o soffrire.

La famiglia è entità giuridica, sociale, economica. Allo stesso tempo è unità in cui si parla di trasmissione di valori, di futuro, di vita, di solidarietà.

La nostra è un’epoca dai ritmi incalzanti e la famiglia, come la società, ha subito radicali trasformazioni.

L’evoluzione della famiglia vede il passaggio da una visione istituzionale ad una più centrata sul singolo e la soddisfazione dei suoi bisogni.

Evoluzione che detta le nuove linee di intervento sia della politica che delle scienze umane.

Evoluzione che ricorda quanto la famiglia sia ancora necessaria nonostante la ricerca di un nuovo equilibrio tra tradizione e mutati valori.

L’interesse della psicologia per il sistema famiglia è grande.

Paul Watzalawick, presso il Mental Research Institute di Palo Alto in California, introdusse una prospettiva sistemico-cibernetica negli studi sulla famiglia.

Comprendere il comportamento dell’individuo all’interno del sistema relazionale in cui è inserito e vive.

Il disagio diviene pertanto non solo espressione del singolo ma di un malfunzionamento dell’intero sistema.

Ogni famiglia presenta una propria organizzazione e struttura che si muove sull’asse temporale passato – presente – futuro.

La Terapia Breve centrata sulla soluzione in ambito Familiare

La Terapia Breve vive nel presente e si proietta nel futuro. Si alimenta di ciò che sta accadendo nel momento.

Hic et nunc per dirla alla latina. Espressione attribuita al poeta latino Orazio che indica una questione la cui risoluzione non ammette posticipazione. Va affrontata nel momento in cui accade.

La Terapia Breve non tiene conto della causa di un disturbo ma del modo in cui questo si manifesta e viene mantenuto in vita dal soggetto.

Che significa “matenuto in vita”?

Pensieri e opere che mettiamo in atto per affrontare quel disagio che ci porta via tempo, spazio e salute. Si tratta di quelle che la Psicoterapia Strategica definisce tentate soluzioni.

Ne ho parlato in un precedente articolo sulla depressione

Comportamenti, emozioni, cognizioni, risposte somatiche. Individuare le soluzioni disfunzionali significa interrompere un meccanismo che in pratica mantiene il problema, non lo risolve.

In ambito familiare, la Terapia Breve agisce la relazione terapeutica con l’individuo o la coppia, senza far entrare in gioco gli altri membri della famiglia pur coinvolti dal problema.

Utilizza cioè un approccio indiretto. A lavorare sul familiare problematico sarà il sistema famiglia. Lavorare sul sistema per produrre un cambiamento sul singolo. Quasi come prendere in prestito dall’omeopatia il principio del similia similibus curantur (il simile si curi con il simile).

La terapia indiretta risulta essere molto efficace quando il familiare problematico è un bambino o un adolescente. Il riferimento dunque può essere sia il contesto familiare, che scolastico, che del gruppo dei pari.

L’individuo o la coppia in terapia verranno investiti di un ruolo importante e di grande significato.

Il ruolo di co-terapeuta/i

Quale utilità?

Comprendere e riconoscere la disfunzionalità di relazioni, intese e reciprocità che continuano a dare nuova linfa ai problemi presentati. È questo uno degli obiettivi primari della Terapia Breve in ambito familiare o di coppia.

La comprensione di tale disfunzionalità indirizza il terapeuta verso l’idea che alcune manifestazioni e condotte dell’individuo rappresentano tentativi di gestire le relazioni con gli altri membri della coppia o della famiglia.

L’ottica ampia e sistemica della Terapia Breve consentirà al terapeuta di intervenire in maniera puntuale, puntando agli obiettivi terapeutici prefissati.

Le interazioni del momento e non il perché dei problemi guideranno il terapeuta nel suo viaggio all’interno del sistema famiglia. Allontanare l’inadeguato meccanismo di relazione per adottarne uno più funzionale e proficuo.

La Terapia Breve Centrata sulla Soluzione punta l’attenzione sulla soluzione piuttosto che sul problema, senza però sminuirlo. Punta alla soluzione ponendo al centro la persona.

In che modo?

Porre al centro la persona significa aiutarla a prendere coscienza dei traguardi già raggiunti e delle capacità di cui dispone (eccezioni e risorse). Ciò permetterà alla persona di fissare e raggiungere i propri obiettivi.

Il solution talk (dialogo orientato alla soluzione) viene utilizzato dal terapeuta per indirizzare la persona verso un dialogo costruttivo che tiene conto di quanto molto spesso il cambiamento sia già in atto.

Il cambiamento viene sia immaginato che sperimentato attraverso il solution talk.

L’utilità di questo approccio sarà quella di osservare il meraviglioso spettacolo dell’essere umano, in tutte le sue sfaccettature.

La chiave è ciò che la persona porta con sé, ciò che fa nel presente e ciò che farà nel suo futuro.

Questo tipo di approccio, fortemente influenzato da Milton Erickson, rappresenta la vera missione del terapeuta.

Aiutare la persona a continuare il proprio viaggio superando limiti e confini.

 

Scarica gratis l'ebook sulle Terapie Brevi

 

Bibliografia

Cannistrà F., Piccirilli F. (2021) – Terapia Breve Centrata sulla Soluzione –Roma: EPC Editore

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/le-terapie-brevi-con-le-famiglie/