Il valore aggiunto della Terapia Breve

L’epistemologia costruttivista, studio della conoscenza alla base delle Terapie Brevi, orienta il lavoro psicoterapeutico all’idea che la scelta del trattamento da applicare alla persona non sia necessariamente imprescindibile dalla diagnosi.

Tale costrutto consente di evitare che l’etichetta diagnostica “la faccia da padrona”, creando immutabilità e costruendo l’idea che il cambiamento sia difficile da realizzarsi o addirittura impossibile. Ciò è particolarmente verificabile nei casi clinici più complessi.

Mettere da parte il bisogno, rassicurante dal punto di vista della diagnosi e dell’intervento, di porre un’etichetta sul paziente ci consente di concentrarci in maniera più operativa e funzionale sulla definizione del problema.

Affrontare in maniera operativa il problema significa lavorare con la persona e non solo con la difficoltà che porta in terapia.

Lavorare con Andrea, Giulia, Luca significa, rispetto al loro problema:

  • definire come funziona;
  • capire come la persona lo affronta;
  • circostanziare quando si presenta;
  • capire con chi si attiva;
  • individuare in quale situazione si manifesta.

La realtà che osserviamo dipende infatti dal nostro punto di osservazione sul mondo, dagli strumenti e dalle risorse di cui disponiamo, dal nostro linguaggio ossia dal modo in cui lo comunichiamo all’esterno.

Uno stesso panorama può essere fotografato da diversi punti di osservazione e offrire prospettive tra loro completamente differenti. Un dettaglio, una luce, un’angolazione rendono la foto di ciascuno unica e irripetibile.

La terapia breve non fa solo riferimento ad un certo numero di sedute ma ad una struttura ben definita. Una terapia che si concentra su un obiettivo ben specifico e che lavora per restituire e porre al centro le competenze della persona. Con efficacia si cerca di raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile, puntando all’idea che il cambiamento prodotto può generare altri cambiamenti secondo un effetto tipico del gioco del domino.

In casi molto complessi “spegnere” un sintomo può significare per la persona dover affrontare nuove sfide e quindi necessità di porsi nuovi obiettivi sotto la guida del terapeuta. Il terapeuta, attraverso il consolidamento dei cambiamenti e spingendo sulle risorse del cliente, potrà accompagnarlo in una terapia breve a lungo termine.

Criticità del Servizio Pubblico e modelli di riferimento

Ottobre è il mese dedicato alla psicologia. Il 10 ottobre infatti è stata la Giornata Mondiale sulla Salute Mentale. Appare dunque necessario fare delle riflessioni circa il diritto alla salute mentale. Un diritto troppo spesso violato a causa della non facile e immediata accessibilità ai servizi pubblici di salute mentale territoriali.

Molte delle patologie più frequentemente diagnosticate, come ad esempio ansia e depressione, se non affrontate nel modo giusto e in tempo possono generare delle vere e proprie disabilità.

L’accesso alle cure psicologiche presenta non poche criticità. Molti sembrano essere gli ostacoli:

  • limitata consapevolezza dell’importanza della salute mentale;
  • tempi di attesa molto lunghi;
  • limitata parità di accesso alla salute mentale;
  • cure frammentate;
  • numero di professionisti della salute mentale non sufficiente rispetto alla domanda che viene dal territorio;
  • burocrazia talvolta troppo articolata;
  • stigma della società.

Accessibilità, elasticità e velocità dovrebbero caratterizzare i servizi di salute mentale ma purtroppo questo nella realtà non sempre accade. Ci troviamo infatti dinanzi a vere e proprie barriere nella cura.

Il nostro tempo inoltre, caratterizzato dalla crisi sanitaria, pandemica ed economica legata alla guerra, pone una sfida ancora più complessa circa la salute mentale. I numeri delle persone colpite da disagio e dai disturbi mentali è in forte aumento. In aumento è anche il cedimento nell’organizzazione delle strutture addette all’assistenza e alla cura. Tutto questo rende difficile intercettare il disagio e farsene carico, in particolare il disagio psichico nei giovani che a seguito della pandemia ha subito un forte e preoccupante aumento.

Il nostro Paese si è posto l’obiettivo per i prossimi anni di creare un sistema virtuoso di assistenza sanitaria pubblica aggiuntiva attraverso l’istituzione di un servizio di psicologia di base. In tal senso la prima Regione a introdurre la figura dello psicologo di base, con una Legge Regionale (3 agosto 2020 – n. 35) è stata la Campania.

Può la Terapia Breve migliorare il Servizio Pubblico?

La Terapia Breve è un intervento che potremmo definire pratico ed efficace.

Pratico perché si concentra sul presente, pone attenzione al problema e al suo funzionamento, guarda a ciò che nel presente disturba e blocca la persona, cercando di aiutarla in tempi brevi.

Efficace perché ha come obiettivo quello di massimizzare l’effetto di ogni singolo incontro puntando a soluzioni e cambiamento, lavorando su nuove possibilità e prospettive nel futuro desiderato della persona.

Praticità ed efficacia riassumono bene le caratteristiche della logica insita nel servizio del walk-in. Un servizio aperto e di rapido accesso che consente di arrivare alla cura, nell’ambito della salute mentale, in maniera accessibile, elastica e veloce.

Servizi dedicati all’accoglienza che consentono alla persona di accedere in determinati giorni e orari dedicati, senza dover prendere un appuntamento assecondando così il proprio bisogno.

Un pronto soccorso psicologico che è attivo già in diversi servizi e strutture presenti nelle nostre città: Roma. Milano, Torino, Reggio Calabria. L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di attesa, diminuire il rischio di non intervento e contenere i costi.

È interessante ipotizzare che per abbattere le barriere nella cura sia necessario promuovere un servizio di rapido accesso capace di utilizzare strumenti al passo con i nuovi bisogni della persona.

La Terapia Breve è un approccio capace di soddisfare queste caratteristiche. Esprime un prendersi cura ponendo al centro la priorità di dare risposta ad un bisogno immediato riducendo così la situazione di emergenza.

 

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Bibliografia e sitografia

F., Piccirilli F. (2021) – Terapia Breve Centrata sulla Soluzione –Roma: EPC Editore

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/psicoterapia-breve-e-psicosi-un-trattamento-efficace/

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/la-terapia-a-seduta-singola-tss-negli-ospedali-quali-vantaggi/

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/la-logica-del-walk-in-perche-sceglierla-ed-adottarla-in-un-servizio-pubblico/

https://www.istitutoicnos.it/terapie-brevi/pronto-soccorso-psicologico-il-futuro-della-psicoterapia-e-il-walk-in/